"E poi c'è, sapete, Alice
Quel che fà non lo si dice.
Sono cose sorprendenti
In fatidici momenti,
Che dal libro rivelate
Saran sempre ricordate."

Lewis Carrol "Le avventure di Alice nel paese delle Meraviglie"

“Ore 10.45, verso la chiesa.

Certo il viaggio è assai breve, la chiesetta scelta da Virginia e Cristian dista non più di cinque minuti dalla casa di lei e devo dire è davvero deliziosa; alcuni invitati occupano già parte del portico antistante l’ingresso, forse anche per ripararsi dal sole che, a dispetto di qualche minuto fa, ora splende sfacciato e caldo.

Scese dalla macchina Sara e Laura cominciano a scaricare l’attrezzatura mentre io comincio a gironzolare munita di registratore e della inseparabile Moleskine  osservando ed annotando subito alcuni particolari; oltre all’eleganza di cui fanno sfoggio le signore perlopiù accompagnate dagli immancabili tacchi alti, mi accorgo infatti che quasi tutti gli uomini presenti indossano particolari richiamanti i colori scelti dagli sposi, il Fucsia ed il Giallo, che sono infatti presenti in qualcuno nella cravatta, in alcuni nel fiore all’occhiello ed in altri nelle tonalità più o meno sfumate del rosa della camicia.

Le macchine cominciano incessanti ad affluire nell’ampio sagrato, mi avvicino a Sara (che ha quasi finito di prepararsi e sta decidendo se scendere o meno dai tacchi!) per prendere accordi per il dopo cerimonia visto che qui le nostre strade si dividono; le sento sghignazzare alla vista del registratore  “Ali sei qualcosa di indescrivibile! – mi apostrofa Laura.

“Virgi io ti adoro ma non potevi scegliere una giornata migliore?! – urla Sara nel registratore mentre cerca di organizzarsi per non sporcarsi di fango i pantaloni bianchi ed al tempo stesso caricarsi di tutto il necessario.

“Ragazze io prendo posto in chiesa! Ci vediamo dopo la cerimonia, buon lavoro! – le saluto dirigendomi all’interno.

Su espressa richiesta della sposa gli invitati dovranno essere tutti all’interno al momento del suo arrivo, la voce deve essere circolata perché cominciano a stiparsi nella piccola chiesa tanto che è quasi impossibile trovare qualche posto libero.

Scelgo una piccola panchina sul fondo in angolo, da lì posso tenere d’occhio praticamente tutto ciò che succede ed al contempo riesco a passare pressoché inosservata mentre prendo appunti o parlo nel registratore.

Non posso che condividere la scelta di Virginia e Cristian, la chiesa è molto semplice ed intima e le decorazioni floreali sembrano essere state scelte per non turbare minimamente questa atmosfera raccolta; le poche panche in legno di pino recano una  decorazione alla sommità composta da rose bianche e fucsia racchiuse in una foglia verde, il tutto trattenuto da un unico nastro bianco.

Sparsi sulle sedute spiccano i libretti della cerimonia, rigorosamente Home Made da Virginia stessa e composti da una vivace copertina fucsia rilegata da un cordoncino verde:

Le Nozze di

Cristian e Virginia

11 Giugno 2011

Chiesa di San Danio

Amola

Rivolgo lo sguardo all’altare, tre file di rose troneggiano ordinate nei colori del bianco, giallo e fucsia; l’aria è permeata da quel particolarissimo odore di incenso che normalmente rilascia il turibolo mista al profumo delicato dei fiori ed a quello più segreto e sofisticato delle signore presenti.

Si avvicina il momento dell’ingresso degli sposi, lo avverto dal brusio eccitato; la chiesa è ormai al limite della capienza e tutti allunghiamo il collo curiosi per cercare di goderci al massimo l’attimo in cui percorreranno la navata centrale diretti all’altare.

Dall’applauso che scatta all’esterno comprendo che è arrivata la sposa; pochi istanti più tardi Cristian e la madre, perfettamente a suo agio nel garbato cappello color tortora, fanno la loro trionfale apparizione sulla soglia sostandovi brevemente, tanto che riesco ad osservare con attenzione e da vicino la coppia.

Stento a riconoscere il ragazzo incontrato solo qualche giorno prima a casa di Virginia in jeans e maglioncino che  mi racconta dei suoi innumerevoli tatuaggi; ora, perfettamente pettinato e rasato di fresco, ostenta un sorriso che va ben oltre le parole ed in cui è racchiusa tutta la soddisfazione del momento mista alla tensione provocata dalla solenne impresa.

Osservo l’impeccabile completo scuro su cui spicca all’occhiello una rosa bianca, il gilet bianco da cui fa capolino l’elegante cravatta grigio perla e la scarpa dalla punta lucida;  sorrido tra me nel vederlo così trasformato ma al contempo così a suo agio in questa nuova versione. La sensazione che mi ha subito trasmesso Cristian è stata sin dal primo momento quella di una persona estremamente positiva ed adattabile e, come a conferma della prima impressione, ecco innanzi a me uno sposo trepidante sì, ma altresì fiero e perfettamente nella parte.

Cristian è ora giunto all’altare e si prepara sorridente ad accogliere Virginia che a momenti farà il suo ingresso.

All’attacco della marcia nuziale tutti i visi si rivolgono ansiosi verso l’entrata ed eccola finalmente apparire al braccio di  un visibilmente emozionato ed infinitamente orgoglioso padre.

E’ trascorso invero pochissimo tempo dacché ci siamo lasciate eppure il particolare del guanto di raso bianco sino al gomito ed il bouquet di rose sono riusciti a completare la magia cui già avevo assistito in casa.

Niente da dire, la grazia dell’insieme ed il chimerico cappello hanno lasciato tutti ammirati e senza parole. Un rispettoso silenzio accompagna l’incontro dei due all’altare che, emozionati e finalmente rassicurati l’uno dalla presenza dell’altro, si lasciano andare ad un casto bacio sulla guancia ed allo scambio di mormorati ed emozionati saluti . “Sei bellissima”, leggo sulle labbra di lui.

Il coro intona i primi inni e finalmente gli invitati si rilassano e si lasciano andare ai primi eccitati commenti.

“E’ veramente bellissima!” – la signora davanti a me.

“Quando uno è bello è bello, lei starebbe bene anche con un sacco addosso!” – la compagna di panca di rimando…”.

 

” Ci siamo, Federica è quasi pronta.

Ha indossato le scarpe e Claudia le sta aggiustando i nastri che in un fiocco andranno a completare lo splendido abito; due gocce di profumo dietro le orecchie et voilà il miracolo.

Della semplice ragazza in maxi T-shirt rimane ben poco, al suo posto una sposa semplicemente perfetta.

Il vestito sembra disegnato sulla snella silhouette e la gonna vaporosa dona quel tocco di romanticismo che si addice perfettamente a Federica.

Le signore presenti non fanno che inondarla di mormorii di approvazione e quasi commosse cercano però di non darlo a vedere per non agitare la sposa.

Sara scatta all’impazzata, si ferma giusto il tempo di controllare velocemente il risultato, alza lo sguardo e mi raggiunge in corridoio.

“Ali, dobbiamo assolutamente andare! E’ tardissimo e noi dobbiamo essere lì prima per sistemarci ed accoglierla all’arrivo! – cavolo, non mi ero proprio accorta che i tempi si fossero ridotti così drasticamente.

“Certo andiamo, io ci sono! – la seguo per le scale.

Le testimoni e la mamma mi seguono per godersi la scena dal basso ed in men che non si dica eccola comparire in tutto il suo splendore in cima alle scale e dolcemente discendere i gradini uno ad uno.

Le mani sollevano la vaporosa gonna lasciando intravedere le caviglie e le scarpe che creano un contrasto molto sexy con il romantico vestito. Il corpetto abbraccia la vita sino al decolté ed il risultato è perfetto; le larghe spalle sono accarezzate dai morbidi capelli che ondeggiano ad ogni passo.

L’applauso scatta immediato ed invero assolutamente meritato; con esso si rompono gli argini di tutta una mattina, di mesi, forse di anni, di ansie ed attesa.

Federica si copre il viso con le mani per l’emozione e la commozione e fa retromarcia risalendo le scale per non mostrare le lacrime; mamma, papà ed Andrea si lasciano andare commossi e i loro sguardi dicono tutto, dell’amore e della felicità che provano per lei e con lei. Finalmente la vediamo ridiscendere più serena e sorridente… il peggio è passato!.

Certo… la giornata è ancora lunga, tante sono ancora le emozioni e le attese, tanti ancora i momenti da immortalare, sono tuttavia convinta che per tutti loro questo sarà sempre l’attimo perfetto ed infinito. Questa immagine farà capolino nei ricordi ogni qual volta ripenseranno a questo giorno.

In compagnia di questo pensiero mi incammino verso la macchina ed un sorriso segreto mi attraversa il viso…”.